14 Aprile 2022

Presentazione del 65° Festival dei Due Mondi di Spoleto

L’11 aprile al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi, in programma dal 24 giugno al 10 luglio 2022. Sono intervenuti il Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi Andrea Sisti, l’Assessore Cultura e Turismo Regione Umbria Paola Agabiti, la Direttrice artistica del Festival dei Due Mondi Monique Veaute e la Direttrice amministrativa e organizzativa del Festival dei Due Mondi Paola Macchi.

 

Anche quest’anno il Festival ospita le migliori esperienze performative a livello internazionale, valorizzando teatri, spazi all’aperto e luoghi non convenzionali, di cui Spoleto offre una concentrazione unica in Italia: più di 60 spettacoli in 17 giorni, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 36 paesi in 15 sedi.

 

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale, tessendo una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensa intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

 

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra accompagnata dal direttore principale Iván Fischer e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano. Barbara Hannigan, soprano e direttrice d’orchestra, arriva al Festival di Spoleto con una “carta bianca” e la sua presenza per quattro diversi concerti si inserisce nel percorso che la nuova edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative. La proposta musicale include jazz ed elettronica, barocco e contemporanea, dalla rassegna di musica americana dell’ensemble Sentieri selvaggi alla performance di Tovel, tra sculture di pianoforti preparati ed elaborazione elettronica. Da non perdere le voci di Angelique Kidjo, Mariza e Dianne Reeves, in Piazza Duomo con i loro speciali concerti per Spoleto. Tra le artiste coinvolte per la forza rivoluzionaria del loro lavoro al confine tra danza, musica e teatro ci sono le coreografe Germaine Acogny, fondatrice dell’École des Sables, Blanca Li, Anne Teresa De Keersmaeker e la regista Jeanne Candel – che presenta per la prima volta in Italia una nuova esperienza di teatro musicale ideata con Samuel Achache. A cinque anni dalla scomparsa il Festival rende omaggio a Trisha Brown, icona della danza contemporanea. Appartengono alla nuova generazione di coreografe e coreografi Alexander Vantournhout, Ayelen Parolin, Luz Arcas con la sua compagnia La Phármaco e Yoann Bourgeois. La sezione Teatro porta a Spoleto il regista tedesco Thomas Ostermeier e presenta gli ultimi lavori di drammaturghi italiani quali Fabio Cherstich, Leonardo Lidi, Davide Enia e del duo RezzaMastrella.

 

Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte, rassegne cinematografiche e mostre. L’artista Anselm Kiefer firma il manifesto ufficiale della 65ma edizione.

 

Prosegue, con un impulso sempre più incisivo, il progetto avviato nel 2021 per rendere la macchina organizzativa del Festival aderente ai principi dello sviluppo sostenibile, perseguendo, con azioni concrete e mirate, alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030.