Dicono di noi

Un geometrico comples­so eppur rivelatore ritratto de La signorina Giulia di Strind­berg [...] Gli attori anche loro tenu­ti alla concentrazione massi­ma, di sforzo fisico e di dolore su cui affacciarsi. Una bella prova per tutti e tre: Christian De Rosa desiderio conteso e sacrifica­le, e le due contraddittorie facce del femminile, la ricca e la povera, Giuliana Vigogna e Ilaria Falini.

Il manifesto, Gianfranco Capitta su "La signorina Giulia" di L. Lidi, 3 luglio 2021

Un'ottima occasione per leggere il mito di edipico attraverso l'occhio oggettivo della musica di Stravinsky come qualcosa che ancora ci investe e ci pone dei problemi, seppur senza l'ombra di una soluzione. Alla fine calorosi consensi da tutto l'uditorio.

Il Tempo, 29 giugno 2021

Se il buongiorno si vede dal mattino, a Spoleto il mattino ha davvero l'oro in bocca.

Il Tempo, 28 giugno 2021

Il Festival è partito alla grande. Venerdì sera in piazza del Duomo, nel concerto d'apertura della 64esima edizione, si respirava il profumo della rinascita, sul palco e tra il pubblico.

Il Messaggero, 27 giugno 2021

Un gioco al massacro, un cannibalismo intellettuale, una storia soffocante in uno spazio pulito che si sporca dei nostri corpi umani.

La Repubblica ed. Roma, Rodolfo di Giammarco su "La signorina Giulia" di L. Lidi, 27 giugno 2021

Standing ovation in piazza Duomo. Il Due Mondi parte col piede giusto.

Corriere dell'Umbria, 26 giugno 2021

Il Festival parte col piede giusto: applausi e bis in piazza del Duomo per la Budapest Festival Orchestra.

Il Messaggero ed. Umbria, 26 giugno 2021

«Io che a lungo sono stata legata ai nuovi linguaggi dove la tecnologia è preponderante, ora credo che il gusto del testo sia la novità».

Il Messaggero, intervista Monique Veaute, 21 giugno 2021

«Ho deciso di lavorare sulla gioia in quanto base della creazione. Se la si espande, porta a sentimenti molto diversi, come quello tragico, o la nostalgia. Mi interessava andare alla frontiera con altre emozioni».

D la Repubblica, intervista a Flora Détraz, 5 giugno 2021

A Spoleto apertura, empatia e condivisione sono le parole d'ordine. E una impronta green, con gli spettacoli che parlano di ambiente.

Chi, 26 maggio 2021

"Così cambio Spoleto. Una rassegna nuova con più musica e tanto teatro giovane". Mette d'accordo i tradizionalisti e gli sperimentalisti, chi vuole le "celebrities" e chi cerca il nuovo. Monique Veaute lo riassume cosi: «È perché sono curiosa, mi interessano tante cose».

Anna Bandettini, Corriere della Sera, 21 giugno 2021

Originalità, novità, rarità. Se si chiede a Monique Veaute di descrivere il suo Festival, risponde con queste tre parole. E le declina: «Ho attinto al patrimonio della tradizione, ma con uno sguardo al nuovo, lasciando spazio alla sperimentazione, ai creativi di oggi, utilizzando ciò che il Covid, nostro malgrado, ci ha insegnato».

Nicoletta Picchio, Il Sole 24 Ore Centro, 14 maggio 2021

Spoleto cambia pelle, ma non rinuncia alle sue tradizioni. Il 64mo sotto la nuova direzione di Monique Veaute si preannuncia ancora una volta ricco di eventi. I dati sono impressionanti: 60 spettacoli in prima Italiana e 5 in prima assoluta disseminati in 15 sedi diverse con la partecipazione di 500 artisti di 13 paesi.

Lorenzo Tozzi, Il Tempo, 10 aprile 2021

La direttrice artistica Monique Veaute si ricollega direttamente all'eredità e alle intuizioni del fondatore Giancaro Menotti: «Il Festival dei 2 Mondi di Spoleto continuerà ad essere la grande rassegna multidisciplinare quale è stata nel Novecento con spettacoli di opera, concerti, prosa, danza, performing arts. Gli spettacoli saranno costruiti partendo dai magnifici luoghi che li ospitano, e tutta la città di Spoleto sarà parte di un grande progetto artistico condiviso».

La Repubblica Roma, 27 novembre 2020